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Terrorismo & Internet - il web da obiettivo terroristico a potente strumento di propaganda ( a cura di F. Delicato ) 

Da molti anni ormai lo strumento " Internet" è entrato nelle vite di tutti noi e quasi non ne possiamo più fare a meno. I new media, gli smartphone i tablet etc. sono sempre più strumenti inseparabili nella vita quotidiana.

Ebbene, dal momento che è uno strumento, può essere utilizzato sia per scopi costruttivi che purtroppo per scopi distruttivi.

A tal proposito, le organizzazioni terroristiche hanno ben compreso le potenzialità del web; dapprima individuandolo come obiettivo di attacchi ma sempre più intuendo le enormi potenzialità comunicative insite allo strumento.

Ma facciamo un passo indietro; occorre anzitutto definire il termine Terrorismo :
 " L'associazione strutturata di più di due persone, stabilita nel tempo, che agisce in modo concertato allo scopo di commettere dei reati terroristici”.
Per reato terroristico, inoltre, si intende : " l'attività intenzionale posta in essere al fine di intimidire gravemente la popolazione, costringere indebitamente i poteri pubblici o un’organizzazione internazionale a compiere o astenersi dal compiere un qualsiasi atto, destabilizzare gravemente o distruggere le strutture politiche fondamentali, costituzionali, economiche o sociali di un paese o un’organizzazione internazionale "
(Decisione Quadro del Consiglio 13 Giugno 2002, sulla lotta contro il terrorismo, 2002/475/GAI.)

Adesso possiamo passare a definire meglio, quindi, il Cyber-Terrorismo :
Esso è generalmente inteso come attacchi illegali e minacce di attacco contro i computer, le reti e le relative informazioni contenute in essi al fine di intimidire o costringere un governo o il suo popolo a sostegno di determinati obiettivi politici o sociali.
Inoltre, per qualificarsi come cyber-terrorismo, un attacco dovrebbe tradursi in violenza contro persone o beni, o almeno causare abbastanza danni atti a generare paura come a titolo esemplificativo attacchi seri contro infrastrutture critiche
Gli attacchi che interrompono i servizi non essenziali o che sono soprattutto un fastidio costoso non è definibile tale. (Denning D. E., Cyberterrorism, Georgetown University, 2000)

Un'altra definizione del Cyber-Terrorismo è la seguente : Il termine è utilizzato per descrivere le attività di attacchi elettronici su infrastrutture critiche, furto di proprietà intellettuale in materia di ricerca e sviluppo e l’utilizzo di internet a scopi propagandistici e di comunicazione finalizzata alla rete terroristica.
(Europol, Eu terrorism situation and trend report, 2012)

Sono state individuate due distinte tipologie di Cyber-Terrorismo :
- Target oriented :

la rete è intesa come obiettivo e come arma.
- Tool oriented:
la rete è intesa principalmente come strumento e come supporto

In particolare, è interessante approfondire la tipologia Tool-Oriented
infatti il Web viene utilizzato in questo ambito a vari scopi come ad esempio :
- Comunicazione sicura internazionale ed intercontinentale
- Condivisione di obiettivi, piani, addestramento a distanza
- Proselitismo e divulgazione del messaggio terroristico (new media, social media)

In un esempio di addestramento a distanza, possiamo trovare veri e propri MANUALI di guerriglia urbana contenenti istruzioni su come costruire armi esplosivi, con video tutorial e tutto il necessario!

Esempio di addestramento a distanza mediante manuale di istruzioni
(immagini prelevate da un manuale di addestramento alla guerriglia urbana in forma di pagina web reperibile su internet)

pipe bomb design

submachineguns

Dal punto di vista del contrasto e della difesa rispetto a queste tematiche la Comunità Europea già dal 2001 si è mossa, e tutt'oggi si continua ad esaminare il fenomeno cercando nuove soluzioni di difesa; infatti la Convenzione sul Cyber-Crime tenutasi a Budapest nel 2001 ed entrata in vigore nel luglio del 2004 ha posto le basi per una legislazione in materia di crimini informatici ed è tuttora il principale atto internazionale vincolante : “ […] perseguire, come questione prioritaria, una politica comune in campo penale finalizzata alla protezione della società contro la criminalità informatica, adottando una legislazione appropriata e sviluppando la cooperazione internazionale”
(Convenzione Consiglio d'Europa sulla Criminalità Informatica, 2001)

Vengono considerati reati contro la riservatezza, l'integrità e la disponibilità dei dati e dei sistemi informatici i seguenti comportamenti :
l'accesso, l'intercettazione, la manipolazione e il danneggiamento dei dati e dei sitemi informatici, compreso l'uso improprio di apparecchiature connesse all'utilizzo di computer. Sono disciplinati inoltre i reati informatici quali la falsificazione e la frode informatica e i reati contro la proprietà intellettuale. Infine, relativamente ai contenuti, la convenzione ritiene sanzionabili la produzione, la diffusione, l'offerta e il possesso di pornografia infantile attraverso i sistemi informatici.

Il quadro legislativo delineato a Budapest è stato rafforzato dalla Convenzione sulla Prevenzione del Terrorismo, tenutasi a Varsavia nel 2005, che si è posta l'obiettivo di accrescere il livello di prevenzione e la cooperazione tra gli Stati nella lotta al terrorismo. Il documento introduce l'illiceità per tre tipologie di condotte considerate funzionali alla commissione di un atto terroristico: la provocazione pubblica, l'arruolamento e la formazione
( Council of Europe, Convention on the Prevention of Terrorism, 2005 )

Nel gennaio del 2013 è stato istituito lo European Cybercrime Centre (EC3), centro nevralgico del sistema di contrasto al cybercrime, che si occupa principalmente dei crimini che hanno ad oggetto le infrastrutture critiche e i sistemi informatici, lo sfruttamento sessuale dei minori e la frode e il furto dei dati online. L'EC3 ha il compito di collaborare con altri istituti, tra i quali l'ENISA, il cui mandato è stato appena rinnovato, e il CERT, ovvero il Computer Emergency Response Team, che nasce nel 2011 e si ufficializza nel Settembre del 2012.

Nel febbraio del 2013 l'Alto rappresentante dell'Unione Europea per gli Affari Esteri e la Politica di Sicurezza, insieme alla Commissione, hanno elaborato, nella forma di Dichiarazione Comune, la prima strategia dell'Unione Europea per la sicurezza informatica, intitolata : “An Open, Safe and Secure Cyberspace”